È il biscotto toscano per eccellenza, dal nome confortevole e domestico, cantuccio o cantuccino, diminutivo di “canto” inteso come angolo, “angolo interno di alcuna cameruccia nella casa” (Vocabolario etimologico Pianigiano, 1907) o più in generale indica un pezzetto di pane, formaggio o simili, tagliato a fette. Ecco da dove nasce il nome di questo biscotto, Cantuccio di Prato, che vanta un’antica e controversa origine e che nella sua semplicità, insieme al classico Vinsanto, è uno dei dessert più conosciuti in Italia e all’estero.
Desta ancora stupore il fatto che vada inzuppato: che sia vino dolce, bianco o rosso, caffè o tè, come la brioche nel cappuccino, secondo tradizione.
Il Cantuccio dei Desideri è prodotto seguendo la ricetta tradizionale, senza burro e la sua unicità sta nella selezione degli ingredienti: farina di alta qualità (tipo 1: la farina tipo 1 contiene un maggiore quantitativo di crusca e di germe del grano, le parti più ricche di sostanze nutritive), mandorle, presenti per il 30%, zucchero italiano, uova fresche, miele millefiori e arancia.
Gli ingredienti sono amalgamati meccanicamente ma la lavorazione dell’impasto è rigorosamente manuale, filoncino, dopo filoncino. Lo stesso vale per il taglio effettuato a mano, biscotto dopo biscotto, secondo gesti che si ripetono da quattro generazioni.
Questo tipo di lavorazione è un tratto distintivo dei Cantucci dei Desideri perché conferisce loro una maggiore morbidezza, facendoli risultare così più piacevoli al palato.
Per i più golosi abbiamo realizzato oltre ai cantucci tradizionali, i Cantucci MACHO, biscotti arricchiti con cioccolato e scorza d’arancio, e i Tuffati, Cantucci di Prato, selezione 30% di mandorle, ricoperti con puro cioccolato fondente, una vera delizia per il palato.